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Che cos’è il pavimento pelvico e perché dovresti conoscerlo

Che cos’è il pavimento pelvico e perché dovresti conoscerlo

Parla la Dott.ssa Tania Albertin – Ostetrica specializzata in rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico, insegnate di yoga in gravidanza e post parto presso le Piscine di Vicenza

Perché è importante che ogni donna sappia che cos’è il pavimento pelvico e come prendersene cura?
Perché è una parte del nostro corpo strategica in ogni età della vita ed in particolare durante la gravidanza, il parto e il puerperio. E perché prendersene cura significa migliorare la qualità della nostra vita, presente e futura.

Il pavimento pelvico è quell’insieme di muscoli, legamenti, fasce, tessuto connettivo, corpi erettili, nervi e vasi sanguigni che chiude inferiormente la cavità addomino-pelvica. Per semplificare lo possiamo definire come la zona che appoggia sul sellino della bicicletta!
Le sue funzioni sono molteplici: dal dare sostegno agli organi pelvici (vescica, utero e retto) e mantenere la continenza urinaria e fecale all’essere una zona di passaggio per minzione, defecazione, durante i rapporti sessuali e al momento del parto.
Prende anche relazione con altri distretti corporei e ha un ruolo attivo nella respirazione, nel mantenere una corretta postura e nei movimenti. Può essere inoltre la sede dove concentriamo i nostri sentimenti e le nostre emozioni: il “perineo emotivo”.

Nelle donne in dolce attesa avviene un grande cambiamento psico-fisico che interessa anche il pavimento pelvico e il parto ne è il culmine con la sua massima estensione e compressione.
Durante la gravidanza o dopo il parto si possono manifestare delle problematiche del pavimento pelvico o aggravare situazioni pre-esistenti. Alcuni dei sintomi più comuni e sottovalutati sono la perdita di qualche goccia di pipì, l’urgenza a dover andare in bagno, la sensazione di “apertura vaginale”, la difficoltà a riprendere i rapporti sessuali, l’insorgenza di emorroidi e difficoltà alla defecazione. Tutti questi sintomi sono dei segnali che qualcosa nel nostro perineo non sta funzionando correttamente ma che attraverso la rieducazione e la riabilitazione del pavimento pelvico si possono risolvere o migliorare.

Cosa possiamo fare allora per preparare il pavimento pelvico al parto?

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In gravidanza, attraverso un percorso di preparazione del pavimento pelvico al parto, si pongono le basi per ridurre al minimo il rischio di lacerazioni e il ricorso all’episiotomia (“taglietto”) e per arrivare serene e sicure al momento del travaglio/parto.
La preparazione in gravidanza consiste di un lavoro specifico, individuale e personalizzato sul pavimento pelvico (anamnesi con valutazione, presa di coscienza, attivazione muscolare, massaggio perineale, uso di dispositivi ad hoc) unito ad una attività di gruppo volta a mobilizzare le articolazioni, attivare e rilassare i muscoli, ascoltare il proprio corpo e la respirazione, entrare in contatto e in comunicazione con il bimbo/a che sta crescendo dentro di voi e aiutarlo/a a mettersi nella posizione migliore per il parto.
Quando iniziare questo percorso? Il prima possibile, visto che sono attività personalizzate e stilate ad hoc per ogni mamma.

Nel momento del parto quali sono i consigli per prevenire eventuali problemi?

In presenza di gravidanza e travaglio fisiologici possiamo attuare alcuni accorgimenti che aiutano a prevenire l’insorgenza delle disfunzioni pelvi-perineali e ad avere un buon travaglio e un buon parto. Eccoli di seguito elencati: evitare l’induzione e la rottura iatrogena delle membrane se non veramente necessaria, rispettare i tempi della mamma e del bimbo/a sia durante il periodo di dilatazione che il quello espulsivo, utilizzare posizioni libere in travaglio e per il parto, utilizzare tecniche non farmacologiche per la gestione delle contrazioni (vasca, vocalizzi, respirazione, aromaterapia, massaggi, visualizzazioni, ecc.), evitare l’uso dell’epidurale, creare un ambiente che la mamma senta sicuro, attendere la presenza del premito per iniziare a spingere, eseguire le spinte in espirazione, evitare le pressioni manuali sull’utero, utilizzare impacchi caldi sul perineo, monitorare le minzioni, utilizzare o meno la “gravità” per modulare i tempi e permettere la distensione del perineo, evitare l’uso dell’episiotomia se non strettamente necessaria.

Ogni mamma può stilare il proprio piano del parto in cui scrive ciò che desidera per lei e il suo bimbo/a per in travaglio, parto e immediato post parto. Il documento dovrebbe essere presentato, condiviso e accettato con il personale della struttura ospedaliera scelta o con le ostetriche libere professioniste in caso di travaglio o parto a domicilio. Le vostre richieste verranno rispettate il più possibile salvo l’insorgenza di complicanze e/o urgenze per cui il personale decide di intervenire a prescindere da esse.

E dopo il parto come possiamo prenderci cura del nostro pavimento pelvico?

Il puerperio è il periodo tra il parto e il ritorno delle strutture materne alla condizione pre-gravidanza e dura circa 6 settimane. È un momento importante e delicato per la mamma per i cambiamenti fisici e le grandi emozioni che si vivono. Guardandolo dal punto di vista del pavimento pelvico abbiamo una zona ancora debole sia per la gravidanza, quindi anche in caso di parto con taglio cesareo, sia per la modalità del parto e l’eventuale presenza di punti si sutura; risulta quindi importante evitare gli sforzi che aumentano la pressione addominale per non sollecitarlo eccessivamente. Già dall’immediato post parto si può valutare la salute perineale consigliando alla neo-mamma, in base alla sua specifica situazione, dei percorsi individuali e/o di gruppo per recuperare il Ben-Essere del pavimento pelvico.

Visto l’impatto di queste problematiche, sulla qualità della vita di noi donne, prevenirle, risolverle e migliorarle significa migliorare la qualità della nostra vita presente e futura!

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