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Al Teatro Astra di Schio arriva il Decamerone con Stefano Accorsi

Al Teatro Astra di Schio arriva il Decamerone con Stefano Accorsi

Martedì 27 marzo ore 21 al Teatro Astra di Schio (VI) in scena il secondo capitolo della trilogia dei Grandi Italiani firmata da Marco Baliani: il Decamerone con Stefano Accorsi

Il 27 marzo 2018 al Teatro Astra di Schio (VI) andrà in scena lo spettacolo “DECAMERONE vizi, virtù, passioni” liberamente tratto dal “Decamerone” di Giovanni Boccaccio, in sostituzione dell’annunciato “Favola del principe che non sapeva amare” con il medesimo protagonista Stefano Accorsi e il regista Marco Baliani.
Lo spettacolo è il secondo della trilogia dei “Grandi Italiani”, un progetto che ha impegnato negli ultimi anni la coppia Stefano Accorsi – Marco Baliani nella riscrittura e trasposizione teatrale di opere quali “Orlando Furioso” di Ariosto e il “Decameron” di Boccaccio.
L’ultima trasposizione, ancora in fase di allestimento, è dedicata a una delle favole de “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, letterato e scrittore italiano del 1500 e il primo a utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare. Il progetto dei “Grandi Italiani” mira a portare in teatro la lingua di tre grandi italiani Ariosto, Boccaccio, Basile, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che è il nostro paesaggio italiano e le nostre opere d’arte.
Stefano Accorsi porta in scena, martedì 27 marzo al Teatro Astra (VI), “DECAMERONE. Vizi e virtù, passioni” accanto ad un nutrito cast di attori che si alterneranno in un susseguirsi di ruoli e vicende. Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, “casa” e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l’opera.
La modularità del carro, favorirà la messa in scena di sette novelle del “Decamerone”, permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che si vanno a narrare.
Informazioni: tel 0445 525577, info@teatrocivicoschio.it, www.teatrocivcoschio.it.
Biglietti Platea 1° settore: intero € 25,00 – ridotto € 21,00, Platea 2° settore: intero € 22,00 – ridotto € 19,00, Galleria: intero € 15,00 – ridotto € 13,00. Riduzioni: Over 65, Under 30 e soci ARCI.

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DECAMERONE vizi, virtù, passioni

Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo.
Le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte.
Finchè si racconta, e c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui o lei che racconta e noi che ascoltiamo.
Per questo nel Decamerone ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare.La città è appestata, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori, erotici, furiosi, storie grottesche, paurose , purchè siano storie, e raccontate bene, perchè la morte là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda.
Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perchè oggi ad essere appestato è il nostro vivere civile.
Percepiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l”impudicizia e l”impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare.
In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti.
Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un”altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce.
Per raccontarci storie che ci rendano più aperti alla possibilità di altre esistenze, fuori da questo reality in cui ci ritroviamo a recitare come partecipanti di un globale Grande Fratello
Perchè anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, il mistero della vita stessa o quell”amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza. Potremmo  così scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle e riderci sopra, magari digrignando i denti.
Marco Baliani

 

C’era una volta… così cominciano le storie
Anche questa nostra “Favola del principe che non sapeva amare” comincia allo stesso modo e narra di un viaggio esistenziale ricco e profondo, un viaggio di formazione.
Solo che questa volta la storia non siamo ancora riusciti a concluderla. Il Tempo tiranno, proprio come accade  nella storia, è intervenuto a tarpare le nostre visioni con le sue rigide clessidre. E a pochi giorni dalla prima dello spettacolo non ci siamo sentiti di mostrare agli spettatori un’opera non compiuta. Non compiutamente sentita da noi come avremmo voluto che fosse. Abbiamo così deciso di prenderci altro tempo e di rimandare la nostra narrazione  a più lieti giorni. Se il teatro è luogo ove l’invisibile diventa visibile ai sensi, saremo pronti solo quando questo trapasso metamorfico sarà percepibile sulla scena e la Favola vivrà  allora nella sua dimensione più autentica, portatrice di segreti e di  misteri.

(Stefano Accorsi, Marco Baliani, Marco Balsamo)

 

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