Molestie e viaggi di lavoro: il 77% delle donne ha subito maltrattamenti

Molestie e viaggi di lavoro: il 77% delle donne ha subito maltrattamenti

Insicurezze, molestie e frustrazioni:
ecco le principali preoccupazioni per i business traveller di tutto il mondo


Il 58% degli intervistati afferma di aver modificato le proprie modalità di viaggio perché non si sentiva sicuro, mentre il 52% dei viaggiatori d’affari cita la sicurezza dei viaggi come la formazione più preziosa che la propria azienda potrebbe fornire.
Più di tre viaggiatrici d’affari su quattro (77%) hanno subito molestie o maltrattamenti durante i loro viaggi. Alle donne viene chiesto se viaggiano con il marito (42%), vengono ignorate dal personale dipendente (38%) o ricevono apprezzamenti inopportuni mentre lavorano (31%).
La stragrande maggioranza (95%) dei viaggiatori LGBTQ+ ha nascosto il proprio orientamento sessuale durante una trasferta, principalmente per proteggere la propria sicurezza (57%).

I business traveller riferiscono di sentirsi ancora insicuri, con donne e LGBTQ+ che subiscono regolarmente molestie durante i viaggi di lavoro. I risultati del sondaggio condotto da Wakefield Research per SAP Concur, leader mondiale per soluzioni di gestione di viaggi, spese e fatture, hanno identificato le preoccupazioni per la sicurezza personale durante le trasferte e la frustrazione per alcune aziende che sembrano porre gli interessi personali e economici davanti alle esigenze dei dipendenti. Su un campione di 7.850 viaggiatori in 19 mercati globali è emerso che più di tre donne d’affari su quattro hanno subito molestie durante una trasferta di lavoro e più di una su due cambia i propri piani a causa di problemi di sicurezza.

 

Spesso i viaggiatori si sentono insicuri

Il 58% degli intervistati afferma di aver modificato le proprie modalità di viaggio perché non si sentiva sicuro, mentre il 52% dei viaggiatori d’affari cita la sicurezza durante le trasferte come l’aspetto più importante che la propria azienda potrebbe fornire.

I Millennial sono più sensibili ai fatti di attualità: negli ultimi 12 mesi, il 42% dei viaggiatori d’affari in questa fascia di età ha ridotto i viaggi verso determinate località a causa di disordini politici o rischi per la salute, rispetto al 36% di Gen Xers e al 23% di Baby Boomers. Quasi altrettanti Millennial (40%) hanno selezionato un volo in base al tipo di compagnia aerea, rispetto al 33% di Gen Xers e al 21% di Boomer.

Quasi un terzo (31%) dei viaggiatori d’affari dà la priorità alla propria sicurezza come il fattore più importante durante un viaggio di lavoro, ma oltre la metà (54%) ritiene che questo aspetto non sia la priorità della propria azienda.

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Le donne che viaggiano segnalano molestie e episodi di sessismo

Più di tre viaggiatrici d’affari su quattro (77%) hanno subito molestie o maltrattamenti durante i loro viaggi. Alle donne viene chiesto se viaggiano con il marito (42%), vengono ignorate dal personale dipendente (38%) o ricevono apprezzamenti inopportuni mentre lavorano (31%).

Quasi la metà delle ragazze è discriminata durante un viaggio di lavoro. Il 46% delle donne della Gen Z riferisce di essere stato invitato a viaggiare con il marito rispetto al 31% dei Boomer. Allo stesso tempo, il 41% delle Millennial è stato ignorato dal personale dipendente rispetto al 23% dei Boomer.

 

I viaggiatori LGBTQ+ nascondono aspetti della loro identità quando viaggiano per lavoro

La stragrande maggioranza (95%) dei viaggiatori LGBTQ+ afferma di aver nascosto il proprio orientamento sessuale durante un viaggio di lavoro, principalmente per proteggere la propria sicurezza (57%). L’85% ha modificato le proprie modalità di viaggio per motivi di sicurezza personale, rispetto al solo 53% dei colleghi non LGBTQ+.

 

I viaggi di lavoro non stanno diventando più semplici o meno stressanti

Il 67% ritiene che la propria azienda sia in ritardo rispetto all’adozione delle ultime tecnologie per facilitare i viaggi di lavoro. La stragrande maggioranza dei viaggiatori d’affari (94%) è disposta a condividere le informazioni personali per migliorare la propria esperienza di viaggio d’affari, un dato molto significativo in un’epoca di problemi legati alla privacy dei dati. Il 37% dei business travellers sono più stressati prima di un viaggio quando devono pianificare, prenotare e organizzare da soli. D’altro canto, al rientro, il 24% dei viaggiatori preferirebbe “andare dal dentista piuttosto che compilare una nota spese”.

 

«I problemi della società e le esperienze dei dipendenti hanno un impatto crescente sul modo in cui viaggiamo. Con questi cambiamenti derivano nuove aspettative da parte dei dipendenti in viaggio che non devono passare inosservate», ha dichiarato Mike KoettingChief Strategy Officer di SAP Concur. «Mentre le aziende continuano a cercare di massimizzare la soddisfazione dei viaggiatori, la realtà è che i dipendenti hanno fame di maggiore empatia, orientamento e migliori strumenti tecnologici mentre si imbattono in frustrazioni comuni e preoccupazioni individuali, lasciando spazio per il miglioramento per imprese di ogni dimensione».

 


Il sondaggio è stato condotto da Wakefield Research nel periodo luglio-agosto 2019 su un campione di 7.850 viaggiatori d’affari, cioè coloro che viaggiano per affari tre o più volte all’anno dai seguenti mercati: Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Hong Kong, Taiwan, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, India, Giappone, Lussemburgo, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Singapore, Malesia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

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